lunedì 10 gennaio 2011

Trattoria "La Baita" Attimis

Ho deciso di iniziare l'anno creando un blog gemello di "La cucina di Ombraluce", per raccontare il bello e il buono che mangio anche quando non cucino io, vale a dire quando si va al ristorante.
Inizio il mio tour con una trattoria che in realtà ho visitato nell'ultimo scorcio dello scorso anno, ma ne vale talmente la pena che non avevo cuore di escluderla. Si tratta della Trattoria "La Baita" di Attimis, in località Racchiuso.
In realtà la nostra meta era un'altra, vale a dire un famoso ristorante di Nimis la cui specialità è la trota, se non che il locale è risultato chiuso per le feste di Natale. Era tardi, la fame tanta, e qualche chilometro prima eravamo stati attratti da un'insegna che diceva "costata di bisonte alla Tex Willer". Alè, dalla trota al bisonte, tanto fa la fame, così abbiamo girato la macchina e siamo tornati indietro.
La trattoria esternamente è abbastanza anonima, così come lo è il banco del bar che si presenta non appena si entra, nonostante una serie di bestioline impagliate, tra cui un cinghiale, riscaldino l'atmosfera.
Non appena si entra in sala però il locale prende vita, con la bella immagine della griglia a vista, e del cuoco che al solo guardarlo in faccia lascia intuire di essersi grigliato di tutto e di più.
Ci viene indicato un tavolo alla giusta distanza dalla griglia e portato il menù, che non è lunghissimo ma molto interessante.
Decidiamo di saltare i primi, chiediamo che cosa è la Sorana, vale a dire l'altra carne presente in menù oltre al bisonte, e scegliamo quest'ultimo.
La signora che ci serve fa tagliare la bistecca, e dato che al peso fa nove etti abbondanti, decidiamo di prenderne una in due, e, mentre la carne va in griglia, ci dedichiamo alla scelta del vino.
Come sanno tutti quelli che mi conoscono, io sono del tutto astemia, e non solo, sono allergica all'alcool, però annuso volentieri un buon vino, e il mio compagno beve altrettanto volentieri.
Dopo la consultazione con la signora, scegliamo un Merlot di Bruno Venica, prezzo sulla carta 10 euro. Ci viene portata la bottiglia, si versa, annuso e ... wow! Io non amo il profumo del merlot, ma questo è veramente notevole, tutti i frutti rossi al posto giusto, ma niente caramellatura, quel fastidioso sottofondo di confettura che spesso deturpa questo vino.
Intanto che commentiamo la bontà del vino, arriva la bistecca, e di nuovo ... wow! Cotta perfettamente all'esterno, rosea all'interno, ben calda, tenerissima e sugosa, un autentico piacere, accompagnata da pane fatto in casa e dall'ottimo vino il cui profumo diventa sempre più gradevole man mano che la bottiglia prende aria e temperatura.
L'aver saltato il primo lascia libero un angoletto dello stomaco, e la signora ci propone della gubana, dolce tipico delle Valli del Natisone, che di solito non mi piace. Ma mi si dice che questa è fatta in casa e cotta in forno a legna, e infatti è un'esperienza ben diversa da quelle che ho fatto sin'ora: morbida e profumata, non è assolutamente necessario bagnarla con il liquore, cosa che di solito si fa e che non potendo io fare mi fa trovare questo dolce di così difficile degustazione.
Dulcis in fundo, è buono persino il caffè, che nei locali di montagna e mezza montagna tende ad essere il punto debole della cena.
Conto finale: 78 Euro per 2 persone, molto ben spesi.

Link:
Trattoria La Baita
Azienda agricola Bruno Venica

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