Tutto comincia un paio di mesi fa, quando il mio amico cacciatore, che lavora in centro, mi telefona verso le due e mi chiede se ho già pranzato. In effetti sto cincischiando, sono in uno di quei giorni in cui mi manca la voglia di mettermi ai fornelli, così, quando mi propone di raggiungerlo ai Provinciali per uno stracotto d'asino, gli rispondo che sono già lì.
In effetti mentre vado in macchina in centro mi chiedo il perché di una scelta così balzana da parte di una persona che è piuttosto pignola sul cibo, e i Provinciali, per come me li ricordo, non sono esattamente il massimo.
Se non che i Provinciali non esistono più, e l'insegna orgogliosamente recita "Ex Provinciali", e il locale è un po' diverso da come me lo ricordo, e decisamente più piacevole.
Il risultato di questo primo assaggio è così soddisfacente, senza contare che salta fuori che lo chef è cremonese come me, che decido di approfondire la conoscenza, cosa che ho fatto qualche giorno fa, assieme al moroso, a mio figlio e mia nuora.
Il locale riscuote immediato successo da parte dei commensali, così ci accomodiamo a un tavolo da 4 e studiamo la lista, che è un bizzarro connubio di piatti di chiara derivazione padana con altri più tipici del Friuli, formando un insieme che si preannuncia originale e gustoso.
Come antipasto scegliamo un piatto di salumi del Po: fiocchetto, culatello e mariola, tutti ottimi, a cui segue un risotto con pere e Parmigiano, e il piatto forte, lo stracotto di asino.
Per accompagnare il menù mio figlio discute con Virginia, e la segue nella cantinetta, da cui riemerge annunciando che antipasto e primo saranno accompagnati da una Ribolla Gialla spumantizzata di Cormons, mentre col secondo arriverà in tavola un Pignolo, sempre di Cormons. I vini risultano ottimi, in particolare la Ribolla, e perfettamente adatti a quello che mangiamo.
Siamo tutti padani, per cui, come è successo a me la prima volta, non fatichiamo a riconoscere nello stracotto una speziatura che ha "sapore di casa", con le sue note accentuate di chiodo di garofano, come ci conferma lo chef Fiorenzo, che viene a salutarci nel bel dialetto cremonese. Anzi, per dir di più, costituiamo un nucleo così compatto di padani in Friuli che un paio di clienti fissi prende bonariamente in giro Fiorenzo, chiedendogli se per una volta si è portato i rinforzi.
Non c'è posto per i dolci, così concludiamo il pasto con caffè, e grappa per gli uomini.
Conto finale, 112 Euro per 4 persone. Da ripetere.
Link:
Ex Provinciali
Cantine di Cormons
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